Morto Ludovico Peregrini, leggendario “Signor No”. Con Bongiorno per quarant’anni

ludovico peregrini

Con Ludovico Peregrini se ne va un pezzo di storia della Televisione. Il Signor No, come lo definivano tutti, è morto in Bretagna a 82 anni. Lariano di nascita, meneghino di adozione, approda in Rai giovanissimo. La brillante carriera di uno tra i più valenti autori televisivi inizia con “Settevoci”, il programma domenicale di Pippo Baudo, in onda dai mitici Studi della Fiera di Milano. Siamo alla fine degli anni sessanta. Rischiatutto, il quiz col quale poi arriva al grande pubblico, seguirà a ruota.

Dal ’70 al ’74, nelle 160 puntate complessive, Peregrini si guadagnerà l’etichetta piuttosto singolare di Signor No. A coniarla è un cronista di Stampa Sera, Notarnicola, colpito evidentemente dalla eccessiva severità con cui “il Notaio” (che poi non è, perché Peregrini è laureato in Lettere) applica il regolamento. Regole che egli stesso ha scritto insieme con Paolo Limiti. Da quella inflessibilità nascono però i siparietti più simpatici col leggendario Mike Bongiorno. Alcuni davvero iconici. E proprio con Bongiorno nasce un sodalizio durato oltre quarant’anni. Oltre alle domande, Peregrini deve provvedere a quello che oggi definiremmo casting. Scegliere i concorrenti più bravi, è tra i compiti che la produzione gli affida. Ma la bravura non è sufficiente. “Mike voleva personaggi con una storia alle spalle” dirà in una intervista rilasciata a Corsera “o anche strani, eccentrici, simpatici.

Adatti insomma ad agganciare il pubblico”. Ne ricordiamo ancora tanti. Di domande, nella sua lunga carriera, ne prepara più di centomila. Molte davvero toste. Sono il frutto di uno studio e una dedizione di tutta una vita. Ma Peregrini ha anche scritto canzoni per Mina, Toto Cutugno e Mino Reitano. E in Rai, sempre con Bongiorno, collabora per la realizzazione prima di Scommettiamo? poi di Flash. Fino a Mediaset, per fare La ruota della fortuna, Bravo bravissimo e Chi vuol essere milionario (quest’ultima con Jerry Scotti).

Ancora con Mike, firma Sanremo ’97. Poi, quasi a sorpresa, nel 2016 torna sul piccolo schermo. La Rai e Fabio Fazio hanno bisogno del Signor No per confezionare il remake di Rischiatutto. Lo farà con piacere e anche con orgoglio. Col garbo di sempre. E con un velo di emozione in più. A Fazio dirà: “Sembra non me ne sia mai andato”. Ludovico Peregrini era una persona colta e garbata. Sobrio, stile british. E una persona gentile e sensibile; alla morte di Mike, nel 2009, ne accompagnò il feretro all’uscita del Duomo di Milano. Di lui, la famiglia dice: “E’ rimasto fino all’ultimo pieno di curiosità e disponibilità, ma la sua gioia più grande è quella di essere riuscito a tenere compagnia a così tanta gente”. Il giovedì sera, che la Rai dedicava al telequiz, quelle persone erano circa venti milioni.