Col “Polo regia” la Rai esonera i registi esterni. Risparmio o azzardo?

Si alza in Rai l’ennesimo polverone. A tenere banco nelle ultime ore è una direttiva di Marco Cunsolo. Il Direttore della Produzione TV pare stia dettando le regole per un “Polo regia” tutto interno all’azienda. All’orizzonte dunque un benservito ai registi esterni. Michele Guardì è tra questi. L’autore e regista del longevo “I fatti vostri” passerebbe la mano già a settembre, conservando, del programma, la sola firma. Trema anche Domenica In e con esso Mara Venier. L’addio di Duccio Forzano, che del contenitore domenicale è il regista, potrebbe destabilizzare ancor più la zia nazionale, già provata dalle incertezze sulla prossima stagione del programma.

L’idea di Cunsolo potrebbe riguardare tutto il day-time, almeno per ora. Il problema potrebbe però ingigantirsi se il progetto riguardasse anche la fascia del prime-time. Carlo Conti e Maurizio Pagnussat sono un binomio di successo da più tempo. Pagnussat, altro regista esterno, di Conti può considerarsi il braccio destro. I due, oltre Sanremo, hanno firmato tantissimi show di successo nella prima serata di RaiUno. Qualche rumor rivela che il presentatore fiorentino stia già pensando a un piano B per la prossima kermesse sanremese.

Insomma, l’ultima novità di Viale Mazzini, a parte le polemiche, che in questi casi sono inevitabili, sembra aver diffuso un certo pathos. Eppure le ragioni che hanno ispirato le nuove regole del direttore Cunsolo, appaiono lodevolmente imputabili a esigenze prettamente economiche. Ma quelle stesse regole fanno riflettere gli addetti ai lavori. Se valorizzare le professionalità interne è senza alcun dubbio un lodevole proposito, restano in forse non tanto le competenze del regista “fatto in casa” quanto la sua voglia di “migliorarsi”.

Palesemente, uno scarso adeguamento agli standard, che il mercato degli ascolti esige, potrebbe tradursi in prodotti si scarsa qualità. Ci sarebbe, per finire, una considerazione piuttosto maliziosa. Quasi tutti i programmi di prima serata sono co-prodotti da aziende esterne. E buona parte di quelli day-time è affidata a registi dipendenti. Se il diktat di Viale Mazzini dovesse riguardare solo l’offerta mattutina e pomeridiana potremmo parlare di una pseudo-rivoluzione. Che, se non altro, potrebbe rasserenare gli animi. Vedremo.