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Matrix: presunzione di innocenza. Le dichiarazioni di Moggi su Calciopoli

La puntata di Matrix, incentrata su Calciopoli 2, a distanza di quattro anni dallo scandalo che declassò la squadra bianconera in serie B per la prima volta in tutta la storia, ha ripercorso gli sviluppi della vicenda a partire dall’aula di Tribunale di Napoli, nella quale si celebra il primo grado del processo ai tanti volti calcistici di quel tempo.

Alessio Vinci, conduttore di Matrix, ha accolto nel suo studio Luciano Moggi e Oliviero Beha ripercorrendo le tappe di Calciopoli 2. E, nel corso della serata, Luciano Moggi, ex direttore generale della Juventus, rilascia le sue dichiarazioni sullo scandalo di Calciopoli difendendosi dagli interrogativi in studio: «Non ho mai dato schede telefoniche svizzere a nessun arbitro». Ammette, però, di aver fornito due schede ai designatori Bergamo e Pairetto ma solo perché sono stati loro a chiedergliele: «Non può essere anche questo un problema mio, al massimo è loro. Le schede svizzere le ho prese per proteggermi dallo spionaggio sul calciomercato e poi è emerso che nel negozio dove le ho acquistate si sono serviti altri uomini del calcio tra cui anche Marco Branca, dirigente dell’Inter, n.d.r., chi mi dice che queste schede non hanno fatto un giro particolare?».

Per confermare le sue tesi, Moggi passa a mostrare delle statistiche che evidenziano i punti guadagnati dalla Juventus quando la stessa si è trovata ad essere arbitrata da quegli arbitri indicati come possessori di schede svizzere: «Con loro avevamo una media di 1,80 mentre con Collina e gli altri si arriva a 2,60».